Il 12 settembre 2018, il Parlamento Europeo ha infine approvato, sebbene con varie modifiche, la proposta di Direttiva sul Diritto d’Autore della Commissione Affari Giuridici del giugno 2018.

Due sono state le disposizioni più dibattute, l’art. 11 e l’art. 13.

L’art. 11 sulla ‘protezione delle pubblicazioni di carattere giornalistico in caso di utilizzo digitale’ dispone  la necessità che ogni Stato Membro assicuri che gli Editori ricevano equi compensi per l’uso digitale delle loro pubblicazioni stampa da parte dei ‘prestatori di servizi nella società dell’informazione’ cioè dei grandi operatori di Internet, non rientrando nella categoria le microimprese e piccole imprese che pure operano in rete.

Rispetto al testo contenuto nella proposta della Commissione Affari Giuridici, il Parlamento ha ritenuto di specificare la liceità della semplice condivisione di collegamenti ipertestuali agli articoli (c.d. hyperlink). Come pure ha esplicitato le liceità dell’uso privato e non commerciale delle pubblicazioni di carattere giornalistico da parte di singoli utenti, in linea con le previsioni in tema di limitazioni ed eccezioni del diritto d’autore, già previste dalla Direttiva Infosoc. del 2001.
Un’interessante modifica rispetto al testo della Commissione Affari Giuridici riguarda la durata di questo diritto, che il Parlamento ha modificato da 20 a 5 anni, a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo alla data di pubblicazione.

A tutela degli Autori è stata inoltre introdotta la previsione per cui gli Stati Membri debbono assicurare che gli stessi ricevano una adeguata quota dei compensi ricevuti dagli Editori per l’uso digitale delle opere a stampa.

L’art 13 relativo all”utilizzo di contenuti protetti da parte di prestatori di servizi di condivisione di contenuti online che memorizzano e danno accesso a grandi quantità di opere e altro materiale caricati dagli utenti’ stato modulato nel senso di prevedere che le piattaforme (tipo Facebook o Youtube) di Internet su cui gli utenti possono condividere materiali, ivi compresi quelli tutelati dal diritto d’autore, si attivino per concludere con i titolari dei diritti idonee licenze o, alternativamente, dovranno ‘garantire che non siano disponibili nei loro servizi opere o altro materiale protetti non autorizzati’ ponendo a loro carico anche l’attivazione di sistemi di reclamo e rimozione dei contenuti non autorizzati.

E’ bene avere presente che il testo ora approvato dal Parlamento sarà oggetto di negoziati tra istituzioni europee e stati membri. Quindi non è ancora certo che venga adottato e probabilmente non lo sarà prima di un anno.