SUL TRIBUNALE UNIFICATO EUROPEO DEI BREVETTI

L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea richiede un nuovo Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti. E’ questa la conclusione dell’analisi effettuata dal Professor Giuseppe Sena, nell’editoriale pubblicato sabato 19 Febbraio da Il Sole 24 Ore.

La candidatura di Milano e la ratifica dell’Austria hanno riacceso l’attenzione su questo tema. Tuttavia, la disamina dei Regolamenti per il brevetto unitario e dell’Accordo sul TUB, in particolare dell’Art. 89, evidenzia che un elemento essenziale è la sottoscrizione da parte dei tre stati membri che nel 2012, anno di definizione del testo, avevano registrato il maggior numero di brevetti in Europa. A questi tre stati sono state attribuite le sedi dei tribunali (Parigi, Londra e Monaco).

A seguito dell’uscita di Londra dall’UE, si rende necessaria una riedizione e nuova firma dell’Accordo, secondo quanto previsto dalla Convenzione di Vienna del 1969 sul Diritto dei Trattati.

Difficilmente si può ritenere che i Comitati preposti, Amministrativo e Preparatorio, abbiano i poteri di apportare cambiamenti all’Accordo, con riferimento a modifiche sostanziali.

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